Chiesa di San Giacomo
Breve guida per la visita dalla
Gentili visitatori, benvenuti nella nostra ‘prestigiosa’ chiesa parrocchiale ‘Sint-Jacobskerk’. Ora che vi siete lasciati alle spalle lo stress del centro di Anversa, probabilmente vi sentirete a casa in questa maestosa ‘Casa di Dio’. In questa chiesa monumentale in cui sorprendentemente si mescolano un forte stile gotico con il più sfarzoso barocco, potete gustare della bellezza eterna di Dio e di tanto, che è stato toccato dell’amore divino.
L’importanza artistica di questa Chiesa si deve all’incredibile ricchezza e varietà di opere d’arte rinascimentali e barocche, ad esempio ai 24 altari con i loro relativi dipinti. Ancor più spettacolare è l’esuberante scultura barocca, che possiamo ritrovare, sia in marmoree come nei monumenti funerali, sia in legno come nei bianchi del coro, il pulpito o i confessionali. La cappella funerale di P. P. Rubens è obbligatoria per qualunque voglia visitare il cittadino più famoso di Anversa. Il restauro completo è previsto per la fine del 2027.
Come in tanti altre città europee, anche ad Anversa la storia della chiesa di San Giacomo cominciò nell’ 400 fuori dalle mura della città con un ospizio. Esso era dedicato ai pellegrini provenienti dell’Europa settentrionale al cammino per la tomba dell’apostolo San Giacomo in Santiago de Compostela. Nel 1414 ci fu costruita una prima cappella. Ancora oggi giungono dei pellegrini per ricevere una benedizione per il loro cammino (in genere a piedi). Ricevono un libretto di pellegrinaggio il quale possano timbrare in ogni chiesa dedicata al santo lungo il loro cammino. Una volta arrivato a Santiago ricevono una conchiglia al collo come segno di riconoscimento. Il tipico simbolo del pellegrino, come anche il bastone, la borraccia, il cappello o la cappa, è integrato nella decorazione della torre oppure della casa all’angolo della Lange Nieuwstraat ed in tutta la chiesa.
LEGENDE
A Coro e coro alto con l’altare maggiore di San Giacomo
B Cappella Mariana
C Cappella del Sacramento
D Cappella della Santa Croce
E Cappella di San Cristoforo (Portatori di torba)
F Cappella di San Dymfna (famiglia Rockox)
G Cappella di San Giuseppe e dell’Epifania (Segatori di legno)
H Cappella del Dolce Nome di Gesù (tomba di van Lantschot)
I Cappella di Santa Gertrude (Anime fedeli)
J Museo degli orologi (dal 1984) con annesso corridoio delle signore
K Battistero
K2 (ex) Cappella di San Giorgio (fino al 1581?)
(ex) Battistero (fino al 1804)
Pannelli di Saint Roch
L Cappella della Presentazione della Virgine (lavoratori della seta) (fino al 1797)
Cappella di San Giorgio (dal 1867)
M Cappella di Sant’Antonio
N Cappella di San Rocco
O Cappella di San Giobbe (Musicisti)
P Cappella di Sant’Anna
Q Cappella di San Giovanni
R Cappella della Santissima Trinità (Liberazione degli schiavi cristiani)
R2 Tesoro
S Cappella di San Ivo (giuristi)
T Cappella della Resurrezione (famiglie Vincque e Le Candèle)
U Cappella della Madonna Addolorata (camera di sepoltura famiglia Rubens)
V Cappella di San Carlo Borromeo (famiglia Carenna)
W Cappella di San Pietro e Paolo (famiglia Bollaert)
X Cappella di Nostra Signora della Visitazione (famiglia Lopez-Franco)
Y Altare della crociera
Z Cappella nuziale
♦ Quindici anni dopo la promozione della cappella ad una chiesa parrocchiale, nel 1492, iniziò la costruzione della attuale chiesa in un Gotico brabantino. L’infilatura delle cappelle accanto ogni navata laterale crea uno spazio caratteristico per la chiesa ed unico per in Anversa. Spiccano i pilastri pesanti che sostengono la tipica costruzione gotica ‘a scheletro’. Per garantire la stabilità ed una continuità stilistica i fabbricanti della prima metà del Seicento – in pieno periodo barocco – continuarono la parte est in stile gotico: il coro ed il deambulatorio. Anche al maestro barocco Rubens è stata dedicata una nuova cappella funerale in stile gotico (⇒ U).
♦ La tentazione generale di ottenere sempre di più, di diventare sempre più grande ed alto indusse i costruttori a provare a superare l’altezza dell’unica torre della chiesa di Santa Maria (la cattedrale attuale), mettendola in ombra. Di questo sogno, lungo 150 metri, alla fine fu solo realizzato solo un terzo. San Giacomo possiede quindi una torre robusta che ormai da 500 anni fa parte del tipico panorama di Anversa finora.
♦ Coma chiesa parrocchiale San Giacomo poteva accogliere le cappelle di alcune corporazioni minori come i trasportatori di torba (⇒ E) e i lavoratori di seta (triptico ⇒ L). I musicisti, intorno al povero Giobbe, amano di mostrare i loro strumenti, a fiato o a corda (⇒ O). Per alcune professioni il santo patrono può esser considerato un esempio, come il carpentiere San Giuseppe (⇒ G), oppure come l’avvocato Sant’Ivo che difese i poveri (⇒ S).
Inoltre, diverse confraternite hanno le loro cappelle. E così la confraternita della Santissima Trinità proponeva la liberazione dei cristiani prigionieri di pirati nell’Africa del nord, raccogliendo fondi per tale causa (⇒ R). La più prestigiose confraternite, che si trovano nelle cappelle più grandi, sono ancora attive, come quella del Santissimo Sacramento (⇒ C) e quella di Nostra Signora (⇒ B).
♦ (⇒ A) Il coro – Dopo la costruzione del coro venne costruito il capitolo dei canonici nel 1656. A causa di questo gruppo di preti colleghi che pregavano qui, la chiesa assume il suo titolo di ‘collegiata’ fino al 1801. Ogni giorno, in orari prefissati, essi andavano negli stalli del coro (Artus I e II Quellinus, 1658-‘70), a cantare in onore di Dio. Persino la ‘flora’ e la ‘fauna’ si uniscono a questo inno come si nota nella scultura; l’immaginazione e davvero meravigliosa. L’attenzione di ciascuno viene catturata dalla glorificazione di Giacomo nell’esuberante trionfo nell’altare maggiore in marmo (Artus II Quellinus, 1685). Dio siede sul trono sotto il baldacchino (in legno!), nella forma di un’enorme conchiglia di Compostela aperta. Un’altra caratteristica peculiare di questa chiesa è la galleria del coro del XVII secolo (Sebastiaan de Neve), con l’organo del famoso Jan-Baptist Forceville (1727), il cui meccanismo funziona tuttora, accompagnato da angeli (Michiel I van der Voort).
♦ Un ricco patrimonio artistico – Non aspettatevi di vedere alcun’opera originale del periodo gotico o del primo rinascimento. Le furie iconoclastiche del 1566 e del 1581 hanno danneggiato tutto. Dopo l’occupazione da parte dei calvinisti, la chiesa viene restituita ai fedeli cattolici nel 1585. Il retablo con La vita di San Rocco (1517) sopravvisse (⇒ K2). Il ritorno alla fede cattolica creò un enorme e ricco patrimonio artistico barocco. Il fatto che quasi l’intero patrimonio si sia salvato è qualcosa di eccezionale. E ciò grazie ad un sacerdote che si dimostrò fedele al Consiglio rivoluzionario francese e che pronunziò un giuramento alla Repubblica. Come premio, infatti, poté scegliere una chiesa.
Il tesoro (⇒ R2) contiene grazie a suddetto intervento una notevole collezione di paramenti liturgici. Una grave perdita sono però le vetrate cromatiche che furono distrutti nel corso del bombardamento della seconda guerra mondiale. Le vetrate oggi visibili risalgono maggiormente ad un intervento di restauro degli anni ´60 (Oscar Calders) e sono state disegnate da Louis-Charles Crespin. Fortunatamente è rimasto preservato la vetrata più antica (ca. 1535) nella cappella di San Umberto rappresentando (⇒ E) L’Ultima Cena.
♦ (⇒ C) Nella Cappella del Santissimo Sacramento potete ammirare la bellezza della scultura barocca nel suo massimo splendore. Su un rilievo a lato sinistro dell’altare (Lodewijk Willemssens e Petrus I Verbruggen, 1690) un chierico con un campanello in mano vuole che ci rivolgiamo con attenzione al mistero della consacrazione. L’inginocchiatoio per la comunione (Willem Kerrickx e Hendrik Verbruggen nel 1695) è scolpito molto realistico che quasi ci si dimentica che è fatto di marmo. Adorabili angeli ‘ministranti’ sono nella postura appropriata in adorazione di Gesù rappresentato nel pane e nel vino dell’Eucaristia, e Lo riconoscono come il vero Agnello di Dio. La vetrata mostra uno meraviglioso paesaggio verde. Questo capolavoro di Jan de Labaer (1626) rappresenta, in diverse scene, la storia di Rodolfo d’Asburgo che offrì il suo cavallo ad un sacerdote che in tal modo poté amministrare l’estrema unzione con la Sacra Eucaristia ad un moribondo.
♦ (⇒ B) La cappella di Maria – Dal 1664 viene venerata la Madonna su quest’ altare fra fiori allegri e bianchi di marmo scolpiti da Sebastiaan van den Eynde. Una volta fiorì qui la confraternita della Madonna Addolorata. La loro statua devozionale La Piëta (Artus II Quellinus) risale al 1650. La Maria Ausiliatrice dei Cristiani sull’altare risale al ‘800. Le due vetrate rappresentano eventi gioiosi della sua vita: L’Annunziazione e La Visitazione di Maria a sua nipote Elisabetta (Jan de Labaer, 1629 e 1644). Avete mai visto un maiale mangiare in chiesa? Date un’occhiata al figliol prodigo. Come esempio per tutti i peccatori convertiti si trova davanti al confessionale per aiutare gli altri peccatori a trovare la propria riconciliazione.
♦ La chiesa è ricca di monumenti funerari in quanto nei secoli XVII e XVIII era una parrocchia di fedeli di estrazione borghese. Altri monumenti funebri risalgono invece al secolo XIX.
(⇒ E) Abbiate compassione per la madre Anna‑Marie van den Berg che ordinò un monumento per il proprio figlio defunto. Il giovane monaco certosino con la tonsura pelata è assorto ‘nell’adorazione eterna’.
(⇒ H) Perciò che ne pensate del signor Cornelis Lantschot, il quale era così sicuro di avere un posto in paradiso solo per le sue molte elemosine e per le sue ‘potenti’ preghiere?
(⇒ I) Vedete inoltre lo stratega il quale, nonostante il suo genio militare e il suo arsenale impressionante, deve inchinarsi di fronte all’ultimo nemico, la morte stessa. Il marchese del Pico de Velasco, un tempo governatore della cittadella, non si presenta più come una persona importante (VIP), ma condivide il fatale destino di ogni mortale.
Alcune fortunate famiglie del XXVII secolo pagarono per le proprie cappelle memoriale.
(⇒ U) La più importante fu la famiglia di P.P. Rubens: la cappella di Nostra Signora, nella parte est della chiesa. Fu completata 5 anni dopo la morte del celeberrimo pittore, nel 1645. Fu egli stesso a dedicare La Madonna, circondata dai santi alla sua propria cappella, perché questo dipinto per diverse ragioni non raggiunse mai il luogo cui era stato destinato. Non cercate dunque qui un ritratto della famiglia o dello stesso Rubens. Un sacerdote disse dopo la morte di Rubens: “Ora è andato agli originali dei bei dipinti che ci ha lasciato.”
(⇒ V) La famiglia Carena, da Milano, scelse San Carlo Borromeo da Milano, come patrono, rappresentato nel dipinto di Jacques (‘Jacob’) Jordaens, come patrono degli appestati.
♦ Pulpito. La piattaforma del pulpito (Lodewijk Willemssens, 1675) è sostenuta da quattro figure allegoriche. Nel mezzo la Fede, importante virtù, sostenuta non solo dalla Verità, ma anche dalla Teologia. La Fede deve essere proclamata tramite l’Istruzione, per esempio nella predica. Quasi nascosta sotto le scale, l’Istruzione mostra uno specchio (delle famose persone) con il testo: “Guarda qui e divent saggio”. La domanda è però: ‘Chi è il mio esempio?
♦ Il monumentale l’organo (Annessens, 1884) è situato nel primo piano della torre e distribuisce da lì il suo suono per tutta la chiesa.
♦ Nel 1705 il Papa Clemente XI conferì al capitolo il titolo ‘prestigioso’. Ancor’ oggi siamo fieri della ‘prestigiosa chiesa collegiata’. Inoltre, verso la fine del Novecento un turista tedesco, il quale era più che impressionato dalla ricchezza e dalla bellezza, disse che la chiesa di San Giacomo “come la più ricca dei paesi germanici dovrebbe trovarsi a Venezia”. Ebbene, benché anche i più fieri cittadini di Anversa fossero felici di tale complimento, preferirono, ovviamente, mantenere la loro chiesa al proprio posto.
Pastorale di Turismo (TOPA)